Gli Etruschi

Roselle

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L’eredità
Importante città etrusca, Roselle (Rusellae per i Romani) sorgeva sull’alto di un colle che dominava il fiume Ombrone, nelle vicinanze del lago Prile, a una decina di km da Grosseto, al centro di quella Maremma che in età etrusca era occupata dal mare. L’odierna area archeologica conserva i resti dell’antica città, che venne stabilmente abitata fin nella prima metà del VII secolo a.C..

La storia
Roselle si trovava in una posizione particolarmente favorevole, che le permetteva di dominare tutta la pianura grossetana, con un territorio circostante quanto mai fertile. Secondo Dionigi di Alicarnasso, la città fu tra quelle che promisero di aiutare i latini nella lotta contro Tarquinio Prisco Re di Roma. Nel VI secolo a.C. erà già un centro urbano importante, come dimostra la cinta muraria poligonale costruita dagli Etruschi e conservatasi quasi integra. Con un perimetro di oltre 3 km, che raggiunge in certi punti anche i 5 metri di altezza, l’opera è costituita di grossi blocchi irregolari di pietra locale, con sbocchi per le fognature e per lo scolo delle acque
All’inizio del III a.C. secolo si scontrò con Roma ed ebbe la peggio. Lo storico Livio racconta che i Romani la misero sotto assedio per alcuni anni, fino a quando nel 294 la città si arrese al console Postumio Megello, entrando così nell’orbita romana.
Fiorente grazie alle attività legate alla terra (gli etruschi erano grandi produttori ed esportatori di vino), gli abitanti di Roselle avevano sviluppato un’attività artigianale semplice e funzionale, come attestano i corredi ritrovati nelle tombe.

Le aree archeologiche

La città
Dell’antico abitato, risalente al VII secolo a.C., sono stati ritrovati parecchi resti. In parte conservata è una piccola casa di forma quadrata all’esterno e ovale all’interno, inserita in un ampio recinto. Con il pavimento in argilla battuta, aveva la copertura in argilla e le pareti intonacate. Nella parte del recinto sul resto della casa sono stati trovati oggetti di uso domestico come vari tipi di basi, pesi da telaio nonché ossa di animali. In una casa successiva del VI secolo a. C. a due vani rettangolari divisi da un muro, sono stati ritrovati tegole e coppi in notevole quantità. I resti di altre abitazioni hanno permesso di rinvenire tracce di forni di cottura dell’argilla, cisterne e opere di canalizzazione.

Le necropoli
Sulle pendici del colle, oltre la cinta muraria si stendevano le necropoli. Ne sono state ritrovate di età villanoviana e anche di epoca etrusca: quest’ultime sono tombe a camera, dei piccoli ipogei quadrangolari.

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