L’indecifrabilità della lingua ha contribuito a creare un alone di fascino e mistero intorno alla civiltà etrusca. Infatti, nonostante l’alfabeto sia chiaramente derivato da quello greco la lingua etrusca appare allo studioso isolata nel contesto storico.
L’insoddisfacente livello di conoscenza, che non ci consente di inserirla in un preciso ceppo linguistico, contribuisce a creare incertezza per quanto riguarda l’origine del popolo etrusco. Per più di quattro secoli, dal XV secolo ad oggi, esperti di glottologia e semplici appassionati si sono cimentati con i frammentari testi etruschi che sono giunti fino a noi. Oggi possiamo dire che l’enigma della lingua etrusca è stato almeno parzialmente svelato, in quanto ne conosciamo la fonetica, il significato di molte parole, e possiamo ricostruire parte delle regole grammaticali.
Se il livello delle nostre conoscenze ci permette di capire il senso dei testi di cui siamo in possesso, è anche vero che non siamo in grado di ricostruirne l’esatto significato letterale. Non si tratta quindi di trovare una chiave di interpretazione che ci permetta improvvisamente di giungere alla completa comprensione della lingua etrusca, ma di approfondire il livello di analisi del materiale che abbiamo a disposizione.
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