Alla base della religiosità etrusca vi era l’idea fondamentale che il destino degli uomini fosse completamente deciso dagli dei, misteriosi e indefiniti esseri soprannaturali. Ogni fenomeno naturale, come il fulmine o il volo degli uccelli, era quindi espressione della volontà divina, e conteneva un messaggio da interpretare per uniformarsi al volere degli dei.
Spinti da questa concezione gli Etruschi realizzarono un complesso sistema di codifica della ritualità che seguivano con un’attenzione oltremodo scrupolosa, tanto che divennero famosi presso gli altri popoli antichi per la loro religiosità e superstizione. Dall’VIII secolo a.C. con l’intensificarsi dei contatti con la cultura greca iniziò un processo di fusione con le divinità dell’Olimpo greco. Tuttavia questo processo non attenuò la specificità del sentimento religioso degli Etruschi e il senso di completo annullamento dell’uomo di fronte al volere divino.