Il porto costituiva una zona di grande dinamismo economico e vivacità culturale. Spesso per ragioni difensive le città non erano edificate sulla costa, ma un po’ all’interno. Fu così che le città più importanti ebbero dei porti, ad esempio Pyrgi per Cere, che si svilupparono fino a diventare dei centri rinomati ed importanti loro stessi.
I porti oltre ad accogliere il traffico commerciale e militare, erano il punto di raccolta di una numerosa flottiglia di piccole imbarcazioni usate dai pescatori, le acque della costiera etrusca erano infatti note per la loro pescosità. Gli Etruschi nella prima fase della loro storia furono un popolo marinaro rispettato in tutto il Mediterraneo. La navigazione, per mancanza di strumentazione, e per la fragilità delle imbarcazioni, che non erano in grado di resistere alle tempeste, avveniva alla più breve distanza possibile dalla costa, e solo di giorno.
Di notte le navi da carico gettavano l’ancora in luoghi riparati, mentre le navi da guerra venivano trascinate dagli equipaggi sulla riva. I marinai dell’epoca usavano per orientarsi gli astri e la loro conoscenza della conformazione delle coste; esistevano anche dei portolani, ma non erano di uso comune