L’arte presso gli Etruschi ebbe sempre un legame con la vita quotidiana, una finalità pratica più che estetica, tanto che riferito ad essa si é spesso parlato di artigianato artistico. Dall’arte greca gli Etruschi trassero la maggior parte dei temi, rielaborandoli però in forme espressive più immediate, popolari e decorative. Si trattò quindi di un’arte spontanea, che mirava all’intensità dell’espressione anche a costo di deformare la realtà naturale. Per quanto riguarda la pittura dobbiamo parlare di arte sacra, in quanto i dipinti ritrovati, in maggior numero nelle tombe di Tarquinia, sono quelli che ornavano le pareti dei sepolcri. Possiamo distinguere nelle rappresentazioni due fasi distinte. La prima è caratterizzata da raffigurazioni estremamente realistiche, volte a dare un messaggio vitale con banchetti, giochi, gare sportive, danze. Si tratta di quindi episodi sereni e piacevoli, e di elementi decorativi che ricostruiscono l’ambiente domestico.
La seconda, si affermò tra il V ed il IV secolo a.C., quando si diffuse l’idea della trasmigrazione dell’anima nel regno dei morti. Prevalsero allora le scene mitologiche, le immagini riferite al mondo dell’oltretomba e ai demoni suoi abitanti. La pittura etrusca tendeva di solito a perpetuare schemi standardizzati, realizzati da pittori che erano abili artigiani più che artisti. I caratteri tipici sono la centralità della figura umana che prevale sull’ambientazione; l’uso di colori pieni e forti, che riempiono con la tecnica dell’affresco aree delimitate da spessi contorni. Anche per la scultura dobbiamo parlare di arte sacra, in quanto i ritrovamenti consistono in elementi decorativi di templi o di tombe. La scultura etrusca è strettamente connessa alla modellazione della creta. Anche le sculture in pietra risentono di questa impostazione ed infatti gli scultori etruschi prediligevano le pietre meno difficili da lavorare.
Ciò che contraddistingue la scultura etrusca è la totale assenza di ricerca formale. Essa non ha valore in sé come opera d’arte, ma vale per il significato pratico che le si vuole dare. Gli etruschi erano celebri tra i loro contemporanei per le sculture in bronzo, che dovevano realizzare con particolari processi di fusione. Malgrado a noi sia giunto molto poco, solo alcuni pezzi unici come la Chimera d’Arezzo, la Lupa capitolina e l’Arringatore, possiamo da questi farci un’idea di un’arte finemente progredita che resta per noi un totale mistero.