Architettura militare
Le prime cittadine etrusche confidavano per la difesa nell'inaccessibilità dei luoghi, per edificare venivano spesso scelte alture dominanti su speroni rocciosi, e nel fitto dedalo di vicoli degli abitati.
Durante il VI ed il V secolo a.C. le cinta murarie con cui venivano circondate le città più importanti erano molto semplici nella concezione. Grossi massi squadrati venivano sovrapposti secondo un tracciato che si limitava a seguire il perimetro cittadino. I punti più deboli come le porte di accesso venivano rafforzate dalla presenza di torri. Gli Etruschi rimasero sempre fedeli a questa antiquata concezione e non seguirono gli sviluppi, databili dal IV secolo a.C., dell'architettura militare, secondo i quali il tracciato veniva disegnato secondo le esigenze difensive. La conseguenza fu che le loro città divennero vulnerabili agli attacchi delle popolazioni culturalmente progredite residenti nel centro e nel meridione della penisola italiana.

L'esercito etrusco
Per l'equipaggiamento degli eserciti gli Etruschi potevano contare su una grande disponibilità di materiali ferrosi, estratti dalle miniere dell'Italia centrale.
Le singole città-stato etrusche reclutavano i loro eserciti tra i cittadini secondo il censo, in tal modo venivano costituiti corpi di cavalleria, di opliti e di truppe leggere. La cavalleria, aveva la sua forza principale nella mobilità, quindi le erano assegnati compiti di ricognizione, di schermaglia e di inseguimento. Gli opliti, la cui armatura poteva essere di fogge molto differenti, ma che garantiva al corpo una protezione abbastanza completa, combattevano in formazione compatta, i migliori in prima fila, e cercavano l'urto contro la formazione nemica. Infine i fanti leggeri, dotati di armi da getto, ma non protetti da corazze, avevano lo scopo di scompigliare e di provocare la formazione nemica, colpendola da lontano. Vi erano anche dei corpi di genieri che avevano il compito di erigere fortificazioni, e di provvedere allo smantellamento di quelle nemiche durante le operazioni di assedio. Come ultima risorsa, in alcune occasioni, parteciparono agli scontri schiere di sacerdoti che si gettavano sui nemici armati di serpenti e torce accese. Nei tempi più antichi doveva essere diffuso l'uso del carro da guerra. Non sappiamo se fungesse da solo mezzo di trasporto sul campo di battaglia per i capi, oppure da vero e proprio strumento di combattimento.

Le armi
L'armamento offensivo del fante etrusco comprendeva per il combattimento corpo a corpo una vasta scelta di armi: la lancia, la spada lunga o corta, asce normali e bipenni, spade ricurve, pugnali. Le armi da getto erano: giavellotti, archi e fionde. L'armamento difensivo era costituito da una corazza per il torace, di tessuto rinforzata da borchie metalliche; oppure di bronzo, in due o più pezzi, foderata in lino. La testa era protetta da un elmo di bronzo, di fogge molto differenti: con guanciali e paranaso, a calotta, semplice o crestato. Le gambe erano difese da schinieri in bronzo. Completava il tutto uno scudo in cuoio, legno o bronzo, di forma circolare, ellittica o rettangolare.

 

 
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